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Il Progetto Arancione May 8, 2009

Posted by laspinanelfianco in Politica.
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Se siete arrivati qui in cerca di quel “pirata” noto come Alessandro Bottoni che è candidato al Parlamento Europeo nelle fila di Sinistra e Libertà, sappiate che questo non è il blog giusto.

La sua campagna elettorale è gestita a partire da qui:

http://www.ilprogettoarancione.it/

(Si tratta di un blog wordpress reperibile anche a questo indirizzo:

http://ilprogettoarancione.wordpress.com/ )

Nelle pagine di quel blog trovate tutte le indicazioni necessarie per contattarlo, per sapere di lui quello che c’è da sapere e per ogni altra esigenza.

Leggete soprattutto queste pagine:

http://ilprogettoarancione.wordpress.com/about/

http://ilprogettoarancione.wordpress.com/contatti/

http://ilprogettoarancione.wordpress.com/strumenti/

Dal blog de “Il progetto arancione” potrete trovare i link al sistema di Social Networkin (Ning) usato per gestire questa campagna elettorale:

http://ilprogettoarancione.ning.com/

e ad altri strumenti.

Il blog personale di Alessandro Bottoni è questo:

http://www.alessanrobottoni.it/

Il partito che candida Alessandro Bottoni è reperibile qui:

http://www.sinistraeliberta.com/

Alessandro Bottoni è anche il Segretario nazionale del Partito Pirata Italiano (che, in realtà, è una ONLUS):

http://www.partito-pirata.it/

Buon divertimento.

Alessandro Bottoni

alessandro.bottoni@infinito.it

www.alessandrobottoni.it

La resa dei conti del Telecoms Package a Bruxelles May 5, 2009

Posted by laspinanelfianco in Diritti Digitali, Hacktivism, Internet, Open Source, P2P, Sicurezza, Surveillance.
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Ancora una volta sono costretto a parlare del famigerato Telecoms Package (http://en.wikipedia.org/wiki/Telecoms_Package).

Per chi non lo sapesse, il Telecoms Package è un insieme di misure che è stato presentato nel 2008 come proposta di legge al Parlamento Europeo grazie alla sponsorizzazione di Nicolas Sarkozy, di alcune delle associazioni di discografici europee e di alcune multinazionali telefoniche, come AT&T e Verizone.

Il Telecoms Package contiene alcune proposte che si possono solo definire vessatorie, rozze ed ingiuste. Tra queste, posso citare le seguenti.

  • L’obbligo per gli ISP di agire come poliziotti della rete per conto delle case discografiche, SENZA bisogno del mandato di un giudice.

  • L’obbligo di staccare definitivamente l’ADSL a chi viene “beccato” per tre volte a scaricare musica o film abusivamente, SENZA bisogno del mandato di un giudice (e continuando a fargli pagare l’abbonamento).

  • Pene amministrative da infarto per chi scarica musica e film, somministrate , SENZA bisogno del mandato di un giudice.

  • L’obbligo di intercettare le comunicazioni degli utenti, SENZA bisogno del mandato di un giudice.

  • L’obbligo per gli ISP di bloccare le comunicazioni non gradite alle case discografiche ed alle industrie del cinema, come eMule, SENZA bisogno del mandato di un giudice.

Naturalmente, a questo punto dovrete pensare ad un pesce d’Aprile, ad una mia improvvisa pazzia o ad una mia sporchissima manovra elettorale. Vi invito quindi a verificare di persona cosa sto dicendo a questi indirizzi:

http://www.blackouteurope.eu/

http://www.scambioetico.eu/index.php?&topic=673.0

Ne ha parlato anche Repubblica Online:

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/tecnologia/internet-leggi/open/open.html

Come potete vedere, NON è un pesce d’Aprile.

Domani, 6 Maggio 2009, questa follia verrà votata in via definitiva dal Parlamento Europeo durante l’ultima seduta della legislazione corrente. Noi candidati alle europee 2009 rischiamo di arrivare al nostro seggio al Parlamento Europeo a giochi già fatti.

Per questo motivo sono costretto a chiedervi di visitare la seguente pagina web e seguire le istruzioni che vi trovate.

http://www.scambioetico.eu/index.php?topic=697.msg4025#msg4025

Trovate altre info qui:

http://www.facebook.com/group.php?gid=73537262931

La principale coalizione che si oppone al Telecoms Package è OpenNet:

http://en.wikipedia.org/wiki/OpenNet

http://opennet.net/

Per carità, aiutateci ad impedire che questa follia venga messa in atto.

Alessandro Bottoni

http://www.alessandrobottoni.it/

alessandro.bottoni@infinito.it

Segretario Nazionale Associazione Partito Pirata

http://partito-pirata.it/

Candidato Indipendente al Parlamento Europeo con Sinistra e Libertà

http://www.sinistraeliberta.com/

http://www.ilprogettoarancione.it/

info@ilprogettoarancione.it

Giù le mani dai Blog! October 19, 2007

Posted by laspinanelfianco in Hacktivism, Internet.
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Come Vice Presidente del Partito Pirata, sono costretto a chiedere ancora una volta la vostra collaborazione per impedire che ci venga tolto ancora un’altro pezzo di democrazia e di libertà. Questa volta è a rischio niente meno che il diritto di esprimere la propria opinione attraverso il web ed i blog, così come sarebbe previsto dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana.

Col favore delle tenebre. No, anzi… delle ferie

In pieno Agosto 2007, mentre l’intero paese era in vacanza, il solerte Ricardo Franco Levi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha presentato un progetto di legge chiaramente concepito con il solo scopo di mettere la museruola a tutti coloro che intendono far sentire la voce della Società Civile attraverso il World Wide Web. La settimana scorsa, nel più assoluto silenzio, questo progetto di legge liberticida ha ottenuto l’approvazione del Consiglio dei Ministri, guidato da Romano Prodi. Ecco come ne ha dato la notizia Repubblica:

ROMA – Consiglio dei ministri del 12 ottobre: il governo approva e manda all’esame del Parlamento il testo che vuole cambiare le regole del gioco del mondo editoriale, per i giornali e anche per Internet. E’ un disegno di legge complesso, 20 pagine, 35 articoli, che adesso comincia a seminare il panico in Rete. Chi ha un piccolo sito, perfino chi ha un blog personale vede all’orizzonte obblighi di registrazione, burocrazia, spese impreviste. Soprattutto teme sanzioni penali più forti in caso di diffamazione.

[Da Repubblica del 19 Ottobre 2007]

Scherzetto o balzello?

La prima, e la più grave, conseguenz, di questo scherzo di Halloween del nostro amato Governo è un aumento iperbolico dei costi e delle complessità burocratiche necessari per mantenere in vita un qualunque sito web, compreso un blog personale. In pratica, chiunque volesse pubblicare qualunque cosa (anche le ricette della nonna) su un blog gratuito (come WordPress o Blogger) sarebbe comunque costretto a registrare la propria “testata giornalistica” presso il famigerato ROC (“Registro degli Operatori di Comunicazione”). Per chi non lo sapesse, il ROC è un database delle persone autorizzate dalla legge a parlare in pubblico, cioè qualcosa che esiste in due soli paesi al mondo: in Italia ed in Cina! Ecco come spiega quello che sta succedendo il quotidiano Repubblica:

“Articolo 6 del disegno di legge. C’è scritto che deve iscriversi al ROC, in uno speciale registro custodito dall’Autorità per le Comunicazioni, chiunque faccia “attività editoriale”. L’Autorità non pretende soldi per l’iscrizione, ma l’operazione è faticosa e qualcuno tra i certificati necessari richiede il pagamento del bollo. Attività editoriale – continua il disegno di legge – significa inventare e distribuire un “prodotto editoriale” anche senza guadagnarci. E prodotto editoriale è tutto: è l’informazione, ma è anche qualcosa che “forma” o “intrattiene” il destinatario (articolo 2). I mezzi di diffusione di questo prodotto sono sullo stesso piano, Web incluso.”

[Da Repubblica del 19 Ottobre 2007]

Per legge, una “testata giornalistica” (come “Repubblica Online” o “Punto Informatico”) deve avere un suo Direttore Responsabile e deve essere pubblicata da una Società Editrice. Ovviamente, sia l’uno che l’altro vogliono essere pagati per il lavoro che svolgono e per le responsabilità (anche penali) che si accollano. Altrettanto ovviamente, nessun blogger sarà mai in grado di coprire questi costi. Di conseguenza, la stragrande maggioranza dei blog gestiti da italiani sono destinati a chiudere. Si noti che questo vale anche per i blog pubblicati in altre lingue e su altri mercati. Ciò che conta è infatti la residenza dell’autore.

Questo disegno di legge potrebbe quindi riuscire in qualcosa che nemmeno il giverno Cinese è mai riuscito a mettere in atto: la cancellazione dei blog dalla faccia del pianeta. Incredibilmente, potrebbe riuscire in questa opera senza nemmeno varare una legge che affermi esplicitamente che gestire un blog è illegale. Una azione come questa, infatti, susciterebbe un coro di proteste. Il nostro amato Governo potrebbe riuscire in questa impresa semplicemente innalzando i costi di gestione di un blog ad un livello inaccettabile per gli autori. Un modo molto più sottile e meno appariscente di mettere in atto una delle più odiose forme di censura che si possano concepire.

Il porto d’armi per il Blog

Ma questo è solo uno degli effetti di questo progetto di legge. L’altro è che trasformando i blog in testate giornalistiche si trasformano i blogger in giornalisti de facto ed i loro reati da semplici maracechelle in reati penali di notevole peso. In particolare, il reato di diffamazione commesso da un blogger non sarebbe più “diffamazione semplice” ma “diffamazione a mezzo stampa”. La differenza in termini di anni di galera e di euro di danni da pagare al diffamato è notevole.

In buona sostanza, chiunque volesse ancora dire la sua attraverso un blog dovrebbe agire con la stessa cautela di chi decide di portare un’arma sulla persona.

Le rassicurazioni di Mangiafuoco

Naturalmente, a fronte di un testo di questa gravità, steso nero su bianco, il Sottosegretario Levi sta spendendo una grande quantità di parole (vibrazioni dell’aria tra due persone) per rassicurare i blogger che “No, assolutamente! Non è nostra intenzione chiudere la bocca alla Società Civile ed ai dissidenti”. Ecco come riporta le rassicurazioni del sottosegretario il solito quotidiano “La Repubblica”:

Ricardo Franco Levi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e padre della riforma, sdrammatizza: “Lo spirito del nostro progetto non è certo questo. Non abbiamo interesse a toccare i siti amatoriali o i blog personali, non sarebbe praticabile”.

[Da Repubblica del 19 Ottobre 2007]

Verba volant, scripta manent….

Ma è possibile una cosa del genere? O ci state prendendo in giro?

Giudicate voi stessi:

Testo della Proposta di Legge del 3 Agosto 2007” sul sito del Governo.

Il Governo riforma l’editoria. Allarme in Rete.” a Repubblica Online.

Il Governo vara la Internet Tax.” a Punto Informatico.

La nuova legge sull’editoria del Governo obbligherà tutti i blog e i siti a diventare testate giornalistiche” a Civile.it.

Che fare?

Si può fare qualcosa per contrastare questo ignobile progetto di censura, degno solo della più squallida delle dittature? Si, si può fare qualcosa. Ad esempio, si può spargere la voce. Si può far sapere all’intero paese (e, se possibile, al mondo intero) che un Governo che si autodefinisce di Sinistra, vicino al popolo e difensore della Libertà, sta cercando di cancellare l’intero “fenomeno blog” dal suo ramo di Internet.

Lo si può fare ripubblicando questo testo, così come lo trovate, sui vostri siti web, ovunque possibile. Questo testo, infatti, contiene al suo interno un link a sé stesso. Ripubblicandolo su molti altri siti web si fa in modo che Google (ed altri motori di ricerca) lo innalzino nel loro punteggio (“rank”) e lo presentino tra i loro risultati migliori ogni volta che un internauta cerca il termine “blog”. In questo modo, chiunque sia interessato, anche marginalmente ai blog può essere raggiunto da questo grido di allarme. Per ripubblicare il testo, basta fare un copia&incolla.

Questa tecnica si chiama Google Bombing e, a dispetto del nome è perfettamente legale e perfettamente corretta. Potete trovare altre informazioni su questa tecnica a wikipedia: Google Bombing.

Questo è il link che mette in atto questo meccanismo:

Blog

Ovviamente, questo testo viene pubblicato con una licenza adatta a questo scopo:

Opera coperta da Licenza Creative Commons

Fate click sull’immagine per leggere i dettagli della licenza.

Inoltre, potete firmare la petizione che abbiamo aperto per contrastare questo disegno di legge:

http://www.petitiononline.com/noDDL/petition.html

Grazie della vostra collaborazione

Alessandro Bottoni

http://www.alessandrobottoni.it/

http://www.oceanidigitali.it/

alessandro.bottoni@infinito.it

alessandrobottoni@interfree.it

 

Per favore, se proprio volete scrivermi, inserite la frase “Google Bombing per la libertà dei Blog” nell’apposita riga “Subject” (“Oggetto”) del vostro messaggio di posta elettronica.