About
Quello che state leggendo è il blog personale di Alessandro Bottoni. Alessandro Bottoni è un consulente informatico che si occupa di tecnologie di rete e di sicurezza. Da qualche tempo, Alessandro Bottoni collabora con alcune riviste cartacee dedicate al mondo Linux ed all’Open Source. Da Gennaio 2006 è il responsabile della rubrica “Untrusted” di Punto Informatico, una rubrica dedicata al Trusted Computing.
Questo blog si chiama “La Spina nel Fianco” a causa di una banale e triste constatazione che riguarda il meccanismo della contestazione dell’attivismo: si riescono ad ottenere dei risultati concreti soltanto quando si riesce a diventare una vera spina nel fianco per i propri interlocutori. Naturalmente, questo è molto triste. A tutti noi piacerebbe poter andare d’accordo con tutti e non doverci rendere antipatici. Purtroppo, questo non sempre è possibile. Ci sono persone che sono disposte ad accettare la nostra reazione negativa pur di raggiungere i propri scopi. Queste persone non desisteranno dal tentativo si razziare le nostre risorse o di imporci la loro volontà solo perchè ci mostriamo arrabbiati. Per convincerli a desistere è necessario che il rapporto costo/efficacia della loro operazione venga reso decisamente sfavorevole. In altri termini, deve costare loro più fatica e più soldi scavalcare la nostra resistenza di quanti privilegi e quanti soldi possano sperare di ottenere da una eventuale vittoria.
Diventare una efficace “spina nel fianco” per chi ci vuole fare del male non è però una cosa facile. Per riuscirci è necessario ottenere questi risultati intermedi:
- Occorre identificare con precisione il problema e renderlo chiaramente comprensibile a chi ancora non lo conosce.
- Occorre informare e sensibilizzare le persone che ancora non sono consapevoli della minaccia.
- Occorre raccogliere consensi ed organizzare la resistenza.
- Occorre studiare e mettere in atto le opportune tecniche di lotta.
In questo blog cercherò di mettere a disposizione del pubblico delle informazioni utili a questo scopo. In particolare, è mia intenzione fornire i seguenti tipi di strumenti.
- Notizie su potenziali minacce che si affacciano all’orizzonte.
- Notizie su strumenti e tecniche utili per la resistenza.
- Analisi tecniche e legali relative a queste minacce, agli strumenti ed alle tecniche di lotta.
- Informazioni sull’hactivism, sulle sue tecniche e sulla sua storia.
- Riflessioni personali su questi temi.
Spero che qualcosa di questo possa esservi utile a salvaguardare almeno una piccola parte dei vostri e dei nostri diritti.
Grazie per l’interessantissimo intervento al Ravenna Lug!!
roba da pazzi
….Molto bene….qualcuno si sta occupando in maniera costruttiva di questo orrido futuro che ci aspetta col Trusted Computing…cercherò di collaborare anch’ io. E soprattutto cerchiamo tutti di passare a Linux il prima possibile…..
Ho cercato di contattarti sulla tua email @infinito.it ma è tornata indietro… ma come ti si contatta a te!?!?!?!? Mi scrivi plz?
Ciaooo,stò cercando di sviluppare un blog giornale in cui gli articoli sono scritti dai blogger WordPress (o al limite se non hai tempo posso scriverti io un’articolo prendendolo dal tuo blog e rimandandolo al tuo blog…).
Il blog giornale nasce con l’intento di dare maggior visibilità al tuo blog e alla gente che cerca in rete la possibilità di trovare articoli di maggiore qualità in un’unico posto (visti i migliaia di blog che nascono ogni giorno…).
Se ti và uno scambio link col blog giornale contattami pure.
ti ringrazio anticipatamente e a presto
http://www.giornale.fm
Salve,
sono un utente di servizio homebanking di Antoveneta. Ho letto un suo interessante intervento su “Conti Correnti Online Sicuri Con Le One-Time Password”. Siccome spesso mi trovo a dover utilizzare l’homebanking fuori casa, mi chiedevo se ci fosse un programma sostitutivo del ge.co., in quanto mi dimentico spesso di portarlo con me, a differenza del mio portatile o della mia penna usb, che devo avere per motivi di lavoro: le risulta possibile? Se si, mi può dare ulteriori ragguagli?
Grazie e buon lavoro.
Gava Matteo