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Deaglio indagato? November 28, 2006

Posted by laspinanelfianco in Trusted Computing.
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Francamente, sono piuttosto perplesso.

Il DVD di Deaglio contiene un film che riguarda la famosa “notte dei misteri” e, di conseguenza è difficile accusarlo di diffondere delle notizie, buone o cattive che siano. Semmai, lo si può accusare di diffondere delle opinioni.

A parte questo, non mi è chiaro come si possa affermare che il tipo di broglio ipotizzato da Deaglio sia impossibile. Anche se ciò che conta sono i dati ufficiali su carta, ciò che è effettivamente trattato durante l’elaborazione, sono i dati di tipo informatico, facilmente manipolabili da (quasi) chiunque sia in possesso delle chiavi di accesso necessarie.

A questo punto, si impone una attenta sorveglianza su questo tema. Che i sistemi elettorali delle democrazie occidentali siano, come minimo, “a rischio”, lo hanno già dimostrato le ultime due elezioni presidenziali americane e le ultime elezioni italiane. Non mi sembra proprio che si possano liquidare certe ipotesi come pura fantasia, soprattutto dopo che il Governo Berlusconi ha messo in atto una riforma elettorale che viene considerata da tutti, persino da coloro che l’hanno voluta, un vero obbrobrio.

Uccidete la Democrazia November 23, 2006

Posted by laspinanelfianco in Politica, Uncategorized.
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Un mio articolo, apparso su La spina Nel fianco all’indomani delle ultime elezioni, ha (provocatoriamente) ribaltato la tesi che in quel momento andava per la maggiore: non sono stati i comunisti (cioè i sobillatori come me) a fare brogli alle ultime elezioni, (semplicemente perchè, non essendo al governo, non ne avevano l’opportunità) ma piuttosto i fascisti (cioè tutto ciò che non vuol essere chiamato “comunista”). Lo si capiva piuttosto facilmente vedendo come la Casa delle Libertà riguadagnava punti con il passare delle ore, a dispetto di ogni possibile indagine statistica.

Ora c’è qualcun’altro che sostiene la stessa tesi. Qualcuno molto più autorevole e più conosciuto di me. E lo fa con un bel DVD in vendita in edicola da domani nelle edicole (recensito anche da Repubblica).

Il problema

Una delle “leggi” fondamentali della statistica dice che se vengono effettuate due analisi indipendenti sulla stessa popolazione, usando un “campione” sufficientemente vasto, i risultati dei due studi devono convergere. Se non lo fanno, c’è un problema. Il problema può risiedere in un diverso metodo di analisi (un campione diverso, un modo diverso di eliminare gli outliers, etc.) o… in qualcosa di meno innocente.

In ogni paese democratico, al momento delle elezioni, vengono eseguite più analisi statistiche diverse e contemporanee. La prima di queste analisi è, ovviamente, il voto come tale. Le elezioni, infatti, sono semplicemente una analisi statistica delle preferenze politiche della popolazioni. Questa analisi coinvolge solo una parte della popolazione (gli aventi diritto al voto) e, all’interno di questo campione, si “autoseleziona” un campione ancora più ridotto (i votanti, cioè chi esercita effettivamente il proprio diritto al voto). Questo fa si che, solitamente, il voto espresso da meno del 70% della popolazione venga ritenuto rappresentantivo dell’intero paese.

La seconda analisi, sono gli exit pool. Una percentuale dei votanti (scelta in modo che sia statisticamente rappresentativa) viene contattata all’uscita delle urne e viene chiesto loro di rivotare esattamente nello stesso modo in cui ha votato pochi minuti prima nell’urna. Aziende come Doxa vengono pagate fior di milioni di euro per eseguire analisi attendibili seguendo questo metodo.

Infine, ci sono le indagini statistiche eseguite dai giornali nei giorni immediatamente precedenti le elezioni, anch’esse commissionate ad aziende specializzate e condotte con metodi statistici molto affidabili.

Il risultato finale è che, normalmente, queste analisi convergono verso lo stesso risultato. Lo dimostra la storia delle elezioni condotte in tutto l’Occidente negli ultimi 30 anni. I risultati di tutte queste elezioni sono sempre stati confermati dagli exit pool (ovviamente) e sono stati spesso anticipati dalle indegini statistiche dei giornali.

Tranne che le elezioni dell’Aprile scorso in Italia.

Elezioni che sono state condotte sotto il controllo di quel governo di Centro Destra che rischiava la poltrona con quelle elezioni. Elezioni condotte dopo una riforma del sistema elettorale a dir poco scandalosa, sia per la sostanza che per la forma.

Le elezioni dell’Aprile scorso hanno presentato una anomalia statistica unica nel suo genere: mentre tutti gli studi condotti parallellamente alle elezioni hanno sempre dato Prodi ed il Centro Sinistra in vantaggio del 5%, solo i risultati forniti dal Ministero dell’Interno (controllato in quel momento dal Governo di Centro Destra) ha dato il margine di vantaggio a meno dell’1%.

Non ci vuole una laurea in statistica per capire che qualcosa è andato storto.

Perchè hanno perso?

Ma se il governo di Centro Destra ha manipolato i risultati, perchè ha perso le elezioni?

Semplicemente perchè, anche taroccando i risultati, non aveva i voti per vincere. Le schede bianche e nulle, cioè i voti che è possibile “redirigere” verso i propri amici, sono tradizionalmente meno del 5%, mentre lo scarto di voti tra Destra e Sinistra è stato superiore a quel valore. Semplicemente, non c’è stato abbastanza materiale su cui lavorare.

Ma davvero sono dei delinquenti?

No, assolutamente. Si tratta solo della stessa gente che:

  • ha messo in atto una pesante azione di spionaggio e di broglio elettorale per ottenere la presidenza della Regione Lazio (senza riuscirci). Un fatto, questo, già accertato.

  • ha modificato la legge elettorale a propria immagine e somiglianza a 50 giorni dalle elezioni (cioè quando ha capito di non poter vincere in altro modo)

  • ha intrattenuto per decenni stretti legami con la mafia. Un fatto, questo, che ha portato alla condanna di Marcello dell’Utri ed alla incriminazione di Silvio Berlusconi.

  • ha giurato il falso. Un fatto questo, che ha portato alla condanna per spergiuro di Silvio Berlusconi per avere negato la sua appartenenza (poi accertata per altre vie) alla loggia massonica P2 di Licio Gelli (quella del “piano R“).

Perchè mai dovremmo pensare che questa gente abbia potuto manipolare i dati delle elezioni?

La questione del voto elettronico

Nei mesi scorsi, si è votato anche negli USA. Uno dei punti salienti delle nuove elezioni USA è stata la violenta polemica che si è scatenata attorno ai sistemi di voto elettronico.

Il problema è semplice: le “macchinette” usate per esprimere il voto, non permettono alcun controllo a posteriori dei risultati. Non ci sono schede cartacee da ricontare. Ci sono solo bit di informazione che, come potete immaginare, possono essere facilmente manipolati.

Sono state tenute varie dimostrazioni riguardo alla facilità con cui si possono manipolare i risultati delle elezioni usando questo tipo di macchine. Una demo è contenuta anche nel DVD di Deaglio.

Non è probabilmente un caso che la Florida, dove è Governatore Geoff Bush, fratello di George W. Bush, sia stato uno dei primi e più entusiastici utilizzatori di questi sistemi di voto e che sia stato anche lo Stato dell’Unione che ha permesso a Bush di vincere la sua prima elezione a Presidente.

In Italia, il Governo di Centro Destra è stato il primo ed il più entusiastico sostenitore di questi sistemi.

Possibili difese

I brogli elettorali sono sempre esistiti ed esisteranno sempre. Questa è una certezza.

Di fronte alla certezza dei brogli elettorali, c’è una sola difesa: un controllo esterno. Nei paesi in via di sviluppo (cioè quelli che stanno meglio di noi, visto che noi siamo in recessione) l’ONU provvede abitualmente a verificare la correttezza di massima delle elezioni inviando degli “auditor” specializzati.

Nei paesi democratici, questo controllo “pubblico” viene solitamente svolto dalle indagini condotte dai giornali. In Italia, questo non è sempre possibile per ragioni che sono sotto gli occhi di tutti.

Personalmente, mi auguro che almeno una delle varie organizzazioni politiche del nostro paese si decida a mettere in piedi un sistema di controllo delle elezioni. Ormai è chiaro che è necessario un sistema che sia in grado di diventare una fonte attendibile ed abituale di informazioni sui dati elettorali, una specie di Doxa “Open Source” a guardia della Democrazia.

Conclusioni

In Italia, circa l’8% della popolazione è formata da laureati in varie discipline e circa il 40% è in possesso di qualche forma di diploma. Gran parte di questa gente frequenta Internet ed il Web. Questa gente si dà appuntamento sulla rete, crea centri di aggregazione, parla, si scambia opinioni ed informazioni. Buona parte di questa gente è in grado di leggere almeno un’altra lingua oltre all’italiano e può quindi leggere i giornali stranieri ed intrattenere rapporti con persone ed organizzazioni all’estero.

Si può ancora pensare di fra credere a questa gente quello che fa più comodo? Si può ancora pensare di manipolare la realtà a propria immagine e somiglianza? Si può ancora pensare che siamo solo un popolo di fessi? Si può ancora pensare di poterci rifilare il governo che fa più comodo alla CIA?

Voi come vi sentite a quardare questa immagine?

Links

Silvio Berlusconi a Wikipedia IT

I processi di Berlusconi

Berlusconi a Wikipedia USA

Marcello dell’Utri

Cesare Previti

Francesco Storace

Quando C’era Silvio

L’odore dei soldi

Voto elettronico a Wikipedia IT

Voto elettronico a Wikipedia USA

Le Elezioni Italiane del 2006

Uccidete la Democrazia

Licio Gelli a Wikipedia IT

Loggia Massonica P2

Piano di Rinascita Democratica di Licio Gelli

Articolo di Repubblica

Clinton Curtis

Testimonianza di Clinton Curtis

Ancora qualcosa su Clinton Curtis e le Truffe elettorali