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Brogli April 13, 2006

Posted by laspinanelfianco in Politica.
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A qualche giorno dalle elezioni, è ormai evidente che c'è qualcosa di decisamente strano nei risultati elettorali. In particolare, ci sono serie ragioni di sospettare dei brogli messi in atto dalla Casa delle Libertà per mantenere il potere.

Indymedia ha preparato un interessante grafico che mostra cosa è successo, da un punto di vista numerico e statistico, durante lo spoglio delle schede. Chiunque abbia alle spalle un minimo di preparazione matematica non troverà nessuna difficoltà a cogliere i segni evidenti di una manipolazione intenzionale dei dati.

Trovate il grafico a questa URL:

http://italy.indymedia.org/news/2006/04/1046017.php

Un membro di no1984 mi ha segnalato un interessante video.

"Si tratta della testimonianza di un programmatore americano, resa ad una commissione parlamentare che racconta di come gli sia stato chiesto di realizzare un software che servisse a falsare il risultato elettorale. A quanto racconta e realizzò un prototipo nel 2000 che venne poi utilizzato nello stato dell' Ohaio nel 2004. Interessante una sua affermazione riguardo alla discrepanza eccessiva fra exit-poll e risultati reali che il testimone considera come una prova che corrobora il sospetto di avvenuti brogli."

Trovate il video a questa URL:

http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Downloads&d_op=getit&lid=3337&ext=_big.wmv

Personalmente credo che ci siano tutti gli estremi necessari per una denuncia penale a carico del governo uscente per frode elettorale o, quanto meno per un esposto alla magistratura. Staremo a vedere se Prodi deciderà di seguire questa strada o se opterà per una linea più morbida nel tentativo di non inasprire ulteriormente i toni del confronto.

Per quanto mi riguarda, dopo 5 anni di governo Berlusconi, dopo le offese che Berlusconi ha dispensato su di noi e dopo il comportamento tenuto da Berlsuconi durante e dopo le elezioni, penso di non avere più niente da dire alla gente che si riconosce nel centrodestra. Ho già visto e sentito abbastanza. Ho già detto quello che avevo da dire nei giorni scorsi su queste pagine.

Da questo momento in poi potrò solo considerare quel 50% circa di italiani che si riconosce in quel modo di fare politica come un pericoloso nemico (non un semplice avversario politico) da cui dovrò difendermi con la massima attenzione. Di conseguenza, non contate su di me quando si parlerà di "conciliazione".

E' troppo tardi per queste cose.

Annuncio: Sinistra Digitale April 12, 2006

Posted by laspinanelfianco in Politica.
6 comments

Questa mattina ho creato un sito web (wordpress, come questo) ed una mailing list specifici per ospitare le persone "di sinistra" che si interessano di tecnologie digitali. Li trovate qui:

Web Site: sinistradigitale.blogthing.com

(Tra poco sarà raggiungibile anche come http://www.sinistradigitale.it )

Mailing list: sinistradigitale@coollist.com

(Raggiungibile anche dalla home page di http://www.coollist.com , nella sezione "society/politics".

Riporto qui di seguito il messaggio di benvenuto che trovate sul sito di Sinistra Digitale, in modo che possiate capire se vi interessa.

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Sinistra Digitale nasce dall'incontro di due frustrazioni, una speculare all'altra.

La prima frustrazione è dovuta al fatto che durante tutta la campagna elettorale appena conclusa si è parlato molto, molto poco di Internet, di tecnologie emergenti e di diritti digitali all'interno della Sinistra. Questa mancanza di interesse della nostra rappresentanza politica per l'universo tecnologico ha dimostrato ancora una volta come ci sia bisogno di qualcuno che, dall'interno della Sinistra, si occupi seriamente di questi argomenti.

La seconda frustrazione è dovuta al fatto che all'interno del nostro universo digitale non esiste ancora un centro di aggregazione per coloro che hanno già una consapevolezza politica di Sinistra e che si interessano in modo particolare di tecnologie digitali. Questo rende molto difficile organizzare e mettere in atto qualunque azione di pressione nei confronti dei nostri rappresentanti politici o di rivendicazione nei confronti delle controparti.

Dall'incontro di queste due insoddisfazioni è nata Sinistra Digitale

Sinistra Digitale non è una vera organizzazione, almeno non ancora. Piuttosto è semplicemente un punto di incontro per gente “di Sinistra” che si occupa, per lavoro o per diletto, di tecnologie digitali.

Tecnicamente parlando, Sinistra Digitale è formata da un sito web (un banale sito gratuito creato con WordPress ed ospitato da www.blogthing.com ) e da una maliling list (non moderata) ospitata da www.coollist.com . Questa piattaforma tecnologica permette di pubblicare articoli e di discutere i temi trattati. Dove essere quanto basta per le nostre esigenze, almeno per un po' di tempo.

Ovviamente, la partecipazione è aperta a tutti. Io (Alessandro Bottoni), nel tempo libero mi occupo della gestione della piattaforma tecnologia e della stesura di alcuni articoli. Se volete pubblicare qualche articolo o partecipare alla gestione della piattaforma, contattatemi a questo indirizzo:

alessandro DOT bottoni AT infinito DOT it

(Fate la solita ginnastica con DOT e AT per ottenere l'indirizzo di posta)

Per inviare e ricevere messaggi dalla mailing list non avete bisogno di me: visitate www.coollist.com e cercate “sinistradigitale” nella sezione society/politics. La procedura di sottoscrizione è banale.

Voto elettronico: perchè no? April 12, 2006

Posted by laspinanelfianco in Diritti Digitali, Politica, Sicurezza.
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Immediatamente prima ed immediatamente dopo le elezioni, si è scatenata una violenta polemica riguardo alle tecnologie per il voto elettronico. In realtà, nel caso delle ultime elezioni politiche italiane non si è trattato di “voto elettronico” ma piuttosto di “scrutinio elettronico”: i PC non sono stati usati per esprimere il voto ma solo per raccogliere i dati ed inviarli al centro di raccolta del Viminale. L'elemento “fidato” del sistema sono rimaste le solite, vecchie, inaffidabili schede su carta. Nonostante questo, il problema del voto elettronico resta e merita qualche riflessione.

Diciamo subito che, come al solito, in queste discussioni l'Italia arriva da buona ultima. Il voto elettronico (quello vero) è in uso da anni negli USA, ha già scatenato feroci polemiche durate altri anni ed è ritenuto, da molto tempo e da molti osservatori, la principale ragione della, altrimenti inspiegabile, sopravvivenza politica di George W. Bush. Scientific American ha dedicato un bellissimo articolo a questo tema almeno una decina di anni fa, giungendo prima di altri a delle conclusioni che ora sono condivise da molti.

Da un punto di vista logico, i sistemi di voto e di scrutinio elettronico sono destinati ad uno spettacolare fallimento a causa di una evidente, ma mai del tutto accettata, contraddizione interna: questi sistemi devono garantire, nello stesso tempo e con lo stesso grado di sicurezza, sia la segretezza del voto che la possibilità di accurata contabilità dei voti stessi.

La segretezza del voto può essere garantita solo svincolando l'elettore dalla sua scheda. Si deve poter sapere che sono state usate 1000 schede ma non chi sono i 1000 votanti relativi.

Ovviamente, se non è possibile sapere a chi appartiene ogni singola scheda, diventa impossibile garantire che ad ogni elettore corrisponda la sua vera scheda e non un'altra che esprime un voto diverso. Nei sistemi tradizionali questa garanzia viene fornita dall'uso delle schede di carta, delle urne e dalla presenza dei rappresentanti di lista.

Tecnicamente parlando, è perfettamente possibile ricreare questo scenario nel mondo digitale ed avere (quasi) le stesse identiche garanzie. Al posto delle schede di carta possono essere usati dei token digitali anonimi (qualcosa di molto, molto simile al numero a 14 cifre usato per le ricariche delle schede telefoniche). Si gratta la “ricarica elettorale”, si usa il numero a 14 cifre per accedere alla cabina elettorale e si vota. Al posto delle urne si può usare un database ed al posto dei rappresentanti di lista si possono usare degli appositi server di verifica (macchine identiche alle prime su cui l'elettore deve riesprimere separatamente il voto per conferma).

La Salvezza, il Paradiso e la Vita Eterna sono quindi a portata della nostra mano, giusto?

Sbagliato: nessuno di questo elementi è affidabile. La scheda elettorale con il numerello a 14 cifre può essere stampata abusivamente dai responsabili del sistema per far votare due volte i loro protetti ed avvantaggiare i propri candidati. Il database può essere manomesso con estrema facilità. I server di verifica potrebbero anche registrare i brogli, ma alla fine qualcuno dovrà pur decidere quale di questi server riporta il valore attendibile, e siamo di nuovo al punto di partenza. "Taroiccare" le elezioni in un mondo digitale come questo sarebbe molto più facile che nel mondo fisoco a cui siamo abituato e si lascrebbe dietro di sè molte meno tracce. Tutto questo senza contare il fatto che la stragrande maggioranza della popolazione nemmeno riuscirebbe a capire cosa sta succedendo.

In realtà, per garantire il sistema nel suo complesso dai brogli, bisognerebbe tenere memoria, su un supporto non modificabile e comunque non accessibile ai politici, del voto espresso da ogni singolo elettore, in modo da poter ricreare la votazione complessiva in qualunque momento per effettuare i dovuti controlli. Questa soluzione però crea un problema di democrazia e di sicurezza.

Vi do una Smart Card. Voi la usate per votare e la Smart Card registra come avete votato per permettere ai controllori di verificare in seguito la correttezza del voto in caso di contestazioni. Poi mando la Polizia a casa vostra a controllare la vostra Smart Card. Se non avete votato come volevo…. problemi vostri.

Comunque, nessuno dei sistemi di voto elettronico realmente usati si basa su questa tecnologia degli “anonymous token”. Quasi tutti i sistemi esistenti si basano su tecniche molto, ma molto meno raffinate e molto ma molto meno affidabili. Di solito si tratta semplicemente di “contatori” digitali debitamente attrezzati. Dopo le ultime elezioni presidenziali americane, questi scatolozzi sono stati oggetto di una seria analisi da parte degli specialisti e, com'era prevedibile, le critiche non sono mancate.

Insomma, se c'è un settore in cui è proprio meglio non applicare le nostre amate tecnologie digitali, questo è il settore politico. Meglio, molto meglio la vecchia cara (ed inaffidabile) scheda di carta. Non ci metterà mai completamente al riparo da brogli elettorali (peraltro sempre più difficili da mettere in atto) ma non ci consegnerà mai nelle mani della polizia politica.

PS: I token anonimi sono anche alla base della tecnologia per il denaro digitale anonimo. Potete trovare ampia documentazione su questi argomenti un po' dovunque in rete, da wikipedia ai vari centri che si occupano di diritti digitali.