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Quale distribuzione Linux? January 26, 2006

Posted by laspinanelfianco in Linux.
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Con il diffondersi di Linux tra gli ex-utenti Windows vengo ormai subissato da domande come:

  • Qual’è la distribuzione Linux migliore per un utente che viene da Windows?
  • Qual’è la distribuzione migliore in assoluto?
  • Perchè tutti i ‘guru’ usano la Debian ma consigliano a noi ‘newby’ la Mandriva o la Fedora?

Vediamo di fare un po’ di chiarezza. Le distribuzioni di Linux si differenziano tra loro per diversi aspetti importanti:

  • Sistema di installazione della distribuzione (installer)
  • Sistema per il riconoscimento dell’hardware (stampanti, schede video, etc.)
  • Dotazione di driver per i componenti hardware
  • Sistema di installazione dei programmi
  • Strumenti di gestione e di amministrazione del sistema
  • Desktop Manager (KDE o Gnome) e quindi “facilità d’uso”
  • Dotazione di programmi
  • Compatibilità con ciò che fanno i programmatori

Ecco come si comportano le principali distribuzioni da questi punti di vista.

Sistema di installazione della distribuzione

Il sistema di installazione della distribuzione è l’elemento più critico per un nuovo utente perchè è quello che gestisce l’installazione di Linux (quasi sempre a fianco di Windows) sulla macchina. Un sistema di installazione poco “usabile” può portare l’utente a commettere errori irrimediabili, come cancellare completamente la propria partizione Windows e tutto il suo contenuto. Purtroppo, questa procedura non può essere semplificata oltre un certo limite perchè Linux viene quasi sempre installato a fianco di Windows, su una partizione che deve essere creata al momento. La creazione della partizione e l’installazione del bootloader richiedono che l’utente prenda delle decisioni consapevoli e su questo punto l’installer può essere d’aiuto solo fino ad un certo punto.

Il mio personalissimo consiglio è quello di farsi aiutare da qualcuno un po’ più esperto per la prima installazione di Linux. L’installazione, di solito, si fa solo una volta ogni 3 o 4 anni, per cui non ha senso studiarsi un manuale e correre dei rischi solo per questo.

Ad ogni modo, le distribuzioni che creano meno problemi all’utente durante la prima installazione sono le seguenti (elencate in ordine di semplicità di installazione).

  1. SuSe OSS
  2. Mandriva
  3. Fedora

Oltre a queste distro di tipo “mainstream”, ce ne sono alcune un po’ meno note, in alcuni casi di tipo commerciale (“a pagamento”) che sono veramente fantastiche da questo punto di vista. Tra queste distro “speciali”, vi posso segnalare le seguenti.

  • Xandros (Commerciale)
  • Linspire (Commerciale)
  • Simple MEPIS (Gratuita, almeno in alcune versioni)

Come vi avranno sicuramente detto, distribuzioni come Debian dovrebbero essere usate da persone che sanno quello che stanno facendo. Se decidete di installare Debian o, peggio, Gentoo, leggetevi accuratamente la documentazione prima di iniziare.

Sistema per il riconoscimento dell’hardware

Purtroppo, non tutte le distro sono dotate di strumenti adeguati per il riconoscimento dell’hardware. Non poter contare su strumenti adatti per il riconoscimento automatico dei componenti hardware vuol dire che è l’utente (cioè voi) a dover dire al sistema come sono fatti i vari componenti e come deve pilotarli. Questo vuol dire, ad esempio, essere in grado di scegliere il driver giusto (tra le migliaia disponibili) per pilotare la scheda video e la frequenza di refresh giusta per pilotare il monitor.

Come è facile immaginare, i migliori strumenti di riconoscimento dell’hardware sono quelli delle distro che sono, o sono state per anni, distribuzioni commerciali, come le seguenti.

  • Suse
  • Mandriva
  • Fedora

Ma anche:

  • Xandros
  • Linspire

Se non volete studiarvi i manualetti della scheda video e del display, restate fedeli ad una di queste. In alternativa, fatevi supportare da un amico che ne capisce ed installate una Debian od una Ubuntu. Configurare l’hardware non è veramente difficile per chi ha un minimo di pratica.

Dotazione di driver per i componenti hardware

La dotazione di driver segue di pari passo il sistema di riconoscimento dell’hardware. Le distribuzioni commerciali, come Linspire, Xandros e Simple MEPIS possono spesso vantare una dotazione di driver invidiabile. Tuttavia, tutte le maggiori distro del momento, come SuSe OSS, Mandriva, Fedora ma anche Debian, Ubuntu e Gentoo sono in grado di pilotare la stragrande maggioranza dei componenti hardware in commercio. Le principali eccezioni sono gli elementi “custom” usati sui portatili (laptop).

Un modo semplice ed efficace di scoprire se Linux, in genere, è in grado di pilotare l’hardware di vostro interesse è quello di far partire una distro “Live”, come la Knoppix, sul PC di vostro interesse. Se Knoppix vi dice che non riesce a pilotare qualche elemento dell’hardware, è meglio cercare un altro PC.

In ogni caso, rendetevi conto del fatto che usando Linux non ci sono garanzie che il sistema operativo riesca sempre a pilotare ogni elemento hardware che acquistate. A differenza di quello che avviene in ambiente Windows, i driver necessari sono spesso sviluppati (nel tempo libero!) da dei volontari, non da delle multinazionali miliardarie. Può capitare benissimo che non sia disponibile un driver per una certa scheda video od un certo masterizzatore.

Sistema di installazione dei programmi

Installare software su Linux è stato per molto tempo una questione da specialisti. Si doveva scaricare un pacchetto in formato tar.gz (in pratica uno zip), decomprimerlo, compilare i sorgenti che erano al suo interno e risolvere a mano le eventuali dipendenze del software da altri programmi che dovevano essere presenti sul sistema prima della sua installazione. Un vero calvario.

Da almeno 4 o 5 anni non è più così: tutte le distribuzioni hanno il loro sistema di gestione delle installazioni software, di solito basato sul sistema RPM di Red Hat (Fedora) o su quello APT di Debian. I sistemi più avanzati, come APT, Synaptic, YUM e vari altri sono anche in grado di risolvere automaticamente le dipendenze che esistono tra il pacchetto che volete installare ed il software che deve essere già presente sulla macchina per farlo funzionare. In altri termini, questi programmi installano il pacchetto che vi interessa e tutto quello che gli serve per funzionare. Questa funzionalità è veramente preziosa perchè risolvere automaticamente queste dipendenze può essere molto difficile, specialmente se si deve fare i conti con versioni diverse del software o se il software da installare non elenca in modo chiaro i pacchetti da cui dipende. Sistemi come APT, Synaptic, YUM e via dicendo sono anche in grado di gestire in modo sicuro ed intelligente gli upgrade dei singoli programmi e dell’intero sistema. Il mio personale consiglio è quello di restare fedeli ad uno di questi sistemi di installazione del software e quindi ad una delle distribuzioni che lo utilizzano (le solite: SuSe con YAST, Mandriva e Fedora con YUM, Debian e derivate con APT).

Per quanto riguarda il formato dei pacchetti, il mio personale consiglio è di usare una distribuzione in grado di installare i pacchetti DEB di Debian o i pacchetti RPM di Red Hat (Fedora), Mandriva o SuSe. State alla larga da sistemi che usano altri standard perchè rischiate spesso di non trovare il pacchetto nel formato giusto per i software che vi interessano, specialmente i più recenti.

Come sistema di gestione delle installazioni software, i più semplici in assoluto da usare sono i seguenti (In ordine di semplicità decrescente).

  1. YAST (SuSe)
  2. Synaptic o Kynaptic (Debian ma disponibile anche su molte altre distro)
  3. YUM (Fedora, Mandriva ed altre)
  4. RPM manager (Fedora ed altre, tra cui Mandriva)

Anche il mitico APT di Debian, a linea di comando, è semplicissimo da usare, persino per chi la linea di comando di solito la trova proprio insopportabile.

Strumenti di gestione e di amministrazione del sistema

La gestione di un sistema operativo Unix come Linux può essere abbastanza complicata. Linux impone l’uso di una gerarchia di utenti (“root” che può fare qualunque cosa e gli utenti che possono fare… gli utenti). Questa gerarchia deve essere creata e gestita, per cui occorre avere un minimo di competenze tecniche. Inoltre, un sistema Unix richiede un minimo di manutenzione, ad esempio per gestire il firewall integrato e per aggiornare i componenti.

Le distribuzioni di Linux destinate al desktop sono solitamente dotate di un ampio parco di strumenti che permettono di rendere queste “incombenze” tecnico-amministrative umanamente comprensibili anche ad un ex-utente Windows. In realtà, anche molti vecchi “lupi di mare” dell’ambiente Unix sono soliti usare questi strumenti per comodità.

Il mio personale consiglio è che scegliate una distribuzione che dispone di strumenti potenti e ben ingegnerizzati per la gestione del sistema. Diversamente rischiate di trovarvi in difficoltà di fronte a compiti anche abbastanza semplici come la configurazione della connessione ad Internet via ADSL o la configurazione della stampante. Tra le distribuzioni che possono assistervi nel modo migliore da questo punto di vista, posso segnalarvi le seguenti (sempre in ordine decrescente di facilità d’uso).

  1. SuSe
  2. Mandriva
  3. Fedora
  4. Debian e derivate

Infine, non dimenticatevi le distro “commerciali” come Linspire e Xandros, molto valide da questo punto di vista. Una distribuzione (gratuita) particolarmente indovinata da questo punto di vista è ARK Linux, una distro specifica per applicazioni dsktop e basata su Red Hat (Fedora). ARK è dotata di un gradevolissimo “Mission Control” Center.

Tenete presente che sia KDE che Gnome, i due principali ambienti grafici usati su Linux, stanno sviluppando il proprio set di strumenti per la gestione del sistema. Di conseguenza, questo aspetto è destinato a diventare abbstanza secondario, nel giro di un anno o due, a causa dell’arrivo sul mercato di questi strumenti standard disponibili dovunque.

Desktop Manager

Su Linux si può scegliere tra diversi ambienti grafici. I più usati sono KDE e Gnome. Come spesso avviene, esistono sostenitori fanatici dell’uno e dell’altro. Linus Torvalds, il creatore del kernel di Linux, ha recentemente preso una posizione molto chiara a favore di KDE, portando alla luce un diffuso malcontento degli utenti nei confronti di Gnome.

In realtà il problema è piuttosto complesso: Gnome cerca di semplificare il lavoro dell’utente, fino dove è possibile, e si ispira, almeno in parte, all’interfaccia grafica di McOS X, il sistema operativo di Apple. Se provenite da MacIntosh, è probabile che vi troviate bene con Gnome. KDE invece è più simile a Windows ed è spesso più “razionale” come organizzazione. Personalmente preferisco KDE ma credo che sia soltanto una questione di gusti.

In ogni caso, state alla larga dagli altri ambienti grafici di Linux, come XFCE, WindowsMaker e simili. Questo ambienti sono molto più leggeri e veloci di KDE e Gnome ma non forniscono nessuna delle facilitazioni e degli strumenti di supporto di cui ha bisogno un utente alle prime armi.

Dotazione di programmi

Su ogni specifica distribuzione Linux si possono installare solo i programmi “pacchettizzati” per quella distribuzione o resi compatibili con essa da appositi “convertitori”. Di conseguenza, non è la stessa cosa usare Debian o Vector Linux. Le distribuzioni che possono vantare il maggior patrimonio di programmi pronti per l’installazione sono le seguenti.

  • SuSe (circa 13.000 programmi)
  • Debian (si dice circa 17.000 programmi)
  • Fedora (si dice circa 9.000 programmi, forse di più)
  • Mandriva (Si dice dai 9.000 ai 12.000 programmi)

Normalmente, sui CD di installazione sono presenti solo i 3.000 – 7.000 programmi “indispensabili. Gli altri devono essere scaricati da Internet all’occorrenza. Se non disponete ancora di una ADSL, cominciate a pensarci.

Le altre distribuzioni non se la cavano comunque molto peggio. Ubuntu, ad esempio dispone comunque di 7.000 – 8.000 programmi pacchettizzati specificamente per lei. Molte distro “derivate”, inoltre, possono installare (con o senza trucchetti di vario tipo) i package della distro da cui derivano.

Le distribuzioni più specializzate, come VectorLinux, e quelle più marginali, come la vecchia Stampede, dispongono spesso di repository software molto più ristretti di quelli che possono vantare le distribuzioni “mainstream”. Se volete installare e provare il software più nuovo e più interessante, è meglio che rimaniate fedeli alle distribuzioni più diffuse, soprattutto Fedora, Mandriva e SuSe. La distribuzione che in assoluto fornisce la maggiore scelta di software (e crea meno problemi ad installarlo) è certamente Debian (che è anche una delle favorite dagli sviluppatori).

Su questo punto, putroppo, devo consigliarvi di stare alla larga da molte delle distribuzioni più semplici da usare, come Linspire, Simple Mepis e Xandros, che dispongono dei repository software più ristretti (ma comunque oceanici per l’utente medio). Alcune di queste distribuzioni, tuttavia, possono vantare la presenza delle migliori versioni di Wine, l’emulatore di Windows per Linux, e sono quindi le distribuzioni più indicate se dovete comunque continuare ad eseguire programmi Windows sulla vostra macchina.

Compatibilità con ciò che fanno i programmatori

La vera nota dolente di certe distribuzioni riguarda la compatibilità con quello che fanno gli sviluppatori, cioè con il software “caldo e croccante”. Gli sviluppatori solitamente non pacchettizzano il software che scrivono e si limitano a rilasciarlo in formato sorgente, come tar.gz. Installare questi pacchetti è relativamente semplice solo se si cerca di installarli su una macchina molto, molto simile a quella usata per lo sviluppo. Diversamente, ci si può scontrare con una lunga serie di dipendenze software e di sottili differenze di configurazione che devono essere affrontate a mano e che richiedono una certa competenza da parte dell’utente.

Gran parte degli sviluppatori lavora su una delle 3 o 4 maggiori distribuzioni (Fedora, Mandriva, Debian e spesso SuSe) per cui è abbastanza facile installare da sorgenti su queste distro. La distribuzione che crea meno problemi in assoluto, da questo punto di vista, è probabilmente Debian. L’installazione da sorgenti sulle altre distro, anche quelle più diffuse, è spesso fonte di problemi per cui, se possibile, è meglio cercare i pacchetti preconfezionati o aspettare che qualcuno li crei.

In conclusione, credo che si possa rispondere nel seguente modo alle vostre domande.

Q: Qual’è la distribuzione migliore per chi viene da Windows?

A: SuSe OSS, Mandriva, Simple MEPIS o ARK Linux, in questo ordine.

Q: Qual’è al distribuzione migliore in assoluto?

A: Non esiste. Probabilmente le più “belle” sono SuSe OSS, ARK Linux e Kubuntu. Sono molto, molto valide anche Debian e Gentoo ma richiedono una certa competenza per l’uso e l’installazione.

Q: Perchè i guru usano Debian e ci consigliano Mandriva?

A: Perchè vi vogliono bene 😉

Q: Qualche consiglio finale?

A: Si. Seguite la massa: i migliori strumenti di gestione, ed i pacchetti software più interessanti, vengono resi disponibili prima e soprattutto per le audience più ampie dalle comunità più grandi di sviluppatori. Non usate distro di nicchia se noi avete motivo di farlo. Non preoccupatevi più di tanto dell’installazione: è una cosa che si fa di rado e per la quale non dovreste farvi scrupoli di chiedere aiuto in giro. Non preoccupatevi della shell (la linea di comando): ormai si usa solo se davvero si vuole farlo. Compratevi e leggetevi un manuale: Linux è molto diverso da Windows e può facilmente mettervi in difficoltà. Per fortuna si tratta solo di concetti nuovi da conoscere. Non c’è nessun problema reale di “pratica” o di “manualità” da acquisire. Leggetevi un manuale in spiaggia od in treno e vedrete che molti problemi si dissolveranno come neve al sole.
Spero di esservi stato d’aiuto.