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Ritorcere il Trusted Computing contro i suoi creatori January 30, 2006

Posted by laspinanelfianco in Trusted Computing.
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Ne abbiamo discusso recentemente nella mailing list di No1984: è possibile ritorcere il Trusted Computing contro i suoi stessi creatori (TCG, Intel, Microsoft, AMD, etc)?

Lo scopo principale (ma non dichiarato) del Trusted Computing è quello di permettere al produttore/creatore di un certo file di mantenere uno stretto controllo su di esso anche quando il file viene spostato o copiato sul computer di qualcun’altro. In questo assomiglia molto ad un sistema DRM ma, a differenza del sistema DRM, il Trusted Computing è un sistema dinamico: grazie ad esso è possibile creare intere generazioni di nuovi tipi di sistemi DRM e, all’interno di ogni tipo, creare un DRM diverso per ogni utente o per ogni file. Come se non bastasse, il produttore del sistema (PC+Fritz Chip+Sistema Operativo) può facilmente mantenere uno stretto controllo sul comportamento del sistema stesso. Come diavolo si fa a ritorcere un simile sistema contro i suoi stessi ideatori?

In realtà, da un punto di vista tecnico è possibile. Il Trusted Computing permette ai produttori di software e di contenuti multimediali (musica, film etc.) di “blindare” i loro prodotti ed impedire che vengano “consumati” su sistemi che non sono di loro gradimento. Usando questa tecnologia, i produttori di software Open Source, come Linux e BSD, potrebbero impedire alla “controparte” di usare il loro software su sistemi che non sono di loro gradimento, ad esempio sistemi con alcune particolari funzionalità del TC attivate o sistemi su cui siano presente anche Windows o McOS X. La stessa cosa potrebbero fare i produttori di contenuti “liberi”, come i CreativeCommons. In pratica, sfruttando questa arma tecnologica, si potrebbe scatenare una guerra tra il mondo commerciale (M$, Intel ed Apple) e quello libero (Linux e BSD) per il dominio del mercato.

Da un punto di vista “commerciale“, tuttavia, questo sarebbe un semplice suicidio per il più debole dei due partecipanti, cioè il mondo “libero”. Con circa il 3% del mercato, Linux non è in grado di contrapporsi a M$ ed Apple. La “gente” continuerebbe semplicemente ad ignorare Linux e si piegherebbe alle pretese dei produttori commerciali (per pigrizia, per ignoranza o per altre ragioni).

In conclusione: no. Non è possibile ritorcere il Trusted Computing contro i loro creatori.

Si può pensare di mettere in discussione la legalità del TC e del suo utilizzo, ad esempio invocando il diritto alla privacy, soprattutto sul luogo di lavoro, ma non si può ritorcere il TC contro i suoi creatori usando la loro stessa tecnica.